Grazie a un lavoro multidisciplinare promosso dall’università di Padova e durato quindici anni, viene dimostrato che la datazione della Sindone al Carbonio14 effettuata nel 1988 fu falsata da una contaminazione ambientale, e invece va anticipata proprio all’epoca della morte di Gesù;

che il corpo impresso su quel lino ha subìto le violenze descritte nei Vangeli della Passione;

che l’immagine è stata prodotta dall’eccezionale radiazione sviluppatasi al momento della risurrezione di Cristo.