
Un dialogo su quanto accaduto durante il tempo della pandemia, senza negare alcuna delle grandi domande che interpellano costantemente credenti e non credenti, compresi il mistero del male e del dolore innocente e un giudizio sui “segni dei tempi”.
A partire da ciò, viene proposta una prospettiva di fede che offre spiragli di luce nell’apparente buio dei nostri giorni: un faro per quanti già vivono l’esperienza cristiana, ma anche una sfida in positivo per quanti ancora ne sono lontani.